Francia nega estradizione ex Brigate Rosse
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Francia nega estradizione ex Brigate Rosse

giudice martello tribunale

La Francia rifiuta l’estradizione all’Italia degli ex terroristi appartenenti alle Brigate Rosse. La furia dei parenti delle vittime.

La Corte di Cassazione di Parigi ha ribadito il no all’estradizione in Italia dei 10 detenuti ex terroristi appartenenti alle Brigate Rosse durante gli anni di piombo. Come chiarisce il dispositivo della sentenza, la Corte ha respinto i ricorsi presentati dal procuratore generale presso la Corte d’Appello di Parigi. La Cassazione conclude che “il parere sfavorevole sulle richieste sfavorevoli alle richieste di estradizione è, in considerazione di ciò, definitivo“.

I 10 terroristi rifugiati in Francia non verranno quindi estradati in Italia. La motivazione che la corte francese aveva dato già a giugno era il rispetto della vita privata e familiare e il diritto a un processo equo. Nonostante il presidente Macron aveva dichiarato che queste persone meritassero di essere giudicate dall’Italia per i loro reati di sangue. L’operazione Ombre Rosse si conclude così e Giorgio Pietrostefani, e le altre Br resteranno sotto la protezione francese.

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Le reazioni di frustrazione delle vittime

Nel frattempo le reazioni alla sentenza sono diverse. “Quanto mi fa godere la Cassazione francese…” ha scritto su Fb Enrico Galmozzi, fondatore delle Brigate combattenti di Prima Linea, condannato per gli omicidi dell’avvocato Enrico Pedenovi e del poliziotto Giuseppe Ciotta. Mentre i parenti delle vittime esprimono amarezza e delusione. “Sono dei disgraziati perché non c’è giustizia così” ha commentato il figlio di Lino Sabbadin ucciso in Veneto nel 97. “Ci dicano allora, i giudici, quali sono i colpevoli? Ci sono dei morti sulla coscienza di queste persone”, aggiunge Sabbadin.

Lo stesso ministro della Giustizia Nordio ha commentato la decisione della Corte francese dicendo: “Ho vissuto da pm in prima persona quegli anni drammatici e oggi il mio primo commosso pensiero non può che essere rivolto a tutte le vittime di quella sanguinosa stagione e ai loro familiari, che hanno atteso per anni, insieme all’intero Paese, una risposta dalla giustizia francese” ha detto il ministro ex pm.

Il guardasigilli ha ricordato che “l’Italia ha fatto tutto quanto in suo potere, perché fosse rimosso l’ostacolo politico che per decenni ha impedito alla magistratura francese di valutare le nostre richieste”. E ha concluso con le parole del giornalista Mario Calabresi figlio del commissario ucciso dalle Brigate Rosse 51 anni fa: “Nella speranza che chi allora non esitò ad uccidere ora “senta il bisogno di fare i conti con le proprie responsabilità e abbia il coraggio di contribuire alla verità“.

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ultimo aggiornamento: 29 Marzo 2023 8:48

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